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Antonella Borghini Anto Bee
La sua poesia preferita:
I gabbiani di Galway
L’improbabile luce della notte d’Irlanda
ti costringe a sentire quel becero urlare
ascolta
li senti parlare di An Life e del Vento del Nord
del cielo
che balbettando corre di pioggia
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Considerazione dell'autore
«Riveduta e corretta nello stile, purtroppo uguale nel sentire.»
Inserita il 21/12/2012
Antonella Borghini Anto Bee
Banalità
Riflessioni
Metto la maschera d’effetto banale
mi allineo al concetto generale
che chiede di essere
superficiale
Pensare che ho speso
il mio tempo migliore
a dare valore
a crescere dentro
un fiore gentile
Pensavo che essere
fosse più che apparire
mi accorgo invece
che bisogna ingannare
e meglio lo fai
più grande è il valore
Allora rossetto
belletto e cerone
ho aperto il sipario
al grande teatro
dove si recita
senza copione
Dove l’ego
la fa da padrone
e il primo attore
e’ solo un coglione
Mal celo la rabbia
di veder in frantumi
i sogni fatti con gli origami
aspetto che l’aria sia tersa
e che esista davvero
un mondo migliore
mi muovo in affanno
per ora vedo solo l’inganno
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
Nota dell'autore:
«con banali parole la dedico a chi di egoismo e superficialità ha impregnato i suoi giorni»
Commenti di altri autori:
«poesia della disillusione... rime dure, incazzate... un percorso di vita terminato ne inizia, tuo malgrado, un altro... questo fatto di verità e sincerità mi auguro...»
«Composizione per palati fini. L'"io" acqua e sapone si contrappone a tutti gli imbellettamenti di cui l'umanità si fa maschera senza più mostrare niente. Si esalta il pervicace proponimento di continuare imperterriti ad essere sè stessi come se la lotta stimolasse l'agguerrirsi contro sè stessa ma con il malcelato pericolo di subire sconfitta. Musicalità di scansione suggestiva fra rime ed assonanze, cripto- endecasillabi qua e là belli perché messi li come per caso a costruire un ritmo che non inciampa mai sui gradini dell'ovvio e del dejà-ecrit. Prova maiuscola di una giovane autrice che, continuando a tenersi lontana dalle trine e dai drappi che spesso avvolgono conati di pathos spicciolo in altri autori, arriverà all'arte sua.»
«io quasi quasi li invidio quelli che riescono a vivere con superdicialità ed egoismo. campano centanni e bene. Scherzi a parte, bellissimi versi molto piaciuta.»