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Antonella Borghini Anto Bee
La sua poesia preferita:
I gabbiani di Galway
L’improbabile luce della notte d’Irlanda
ti costringe a sentire quel becero urlare
ascolta
li senti parlare di An Life e del Vento del Nord
del cielo
che balbettando corre di pioggia
di verde e di roccia e di rughe segnate dal sale
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Antonella Borghini Anto Bee
Ouroboros
Riflessioni
Il crepuscolo
raggela il fiato
e piega le mie ansie
Per un sussulto
per un inganno del cuore
si erano trovati
Uniti
nell’aspro della frutta
su pietra liscia
come volto di madonna
avevano scritto l’inganno
in turbinii d’insonnia
Sembravano
dediche divine
gli squarci luminosi di
schizofrenici miraggi
crude realtà
di identità travolte
perniciose emozioni
mai risolte
Stanno
nel moto impervio
delle cose astruse
senza rimedio
come un ristagno d’acqua
che ammorba
l’aroma amaro al gelsomino
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:
«L’Uroboro (dal greco οὐροβόρος è un simbolo molto antico che rappresenta un serpente che si morde la coda, ricreandosi continuamente e formando così un cerchio. È un simbolo associato all’alchimia, allo gnosticismo e all’ermetismo. Rappresenta la natura ciclica delle cose, la teoria dell’eterno ritorno, quella dell’Uno- Tutto e tutto quello che è rappresentabile attraverso un ciclo che ricomincia dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine.»