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Antonella Borghini Anto Bee

Antonella Borghini  Anto Bee

La sua poesia preferita:
I gabbiani di Galway
L’improbabile luce della notte d’Irlanda
ti costringe a sentire quel becero urlare

ascolta

li senti parlare di An Life e del Vento del Nord
del cielo
che balbettando corre di pioggia
di verde e di roccia e di rughe segnate dal sale

Volano...  leggi...

Nell'albo d'oro:
Che poi vedrai partire
Balbuziente
sarò già consegnata alla fortuna
se col mio viso sfiorerò il palmo alla tua mano

Di mirra ambrata e dolce miele bruno
sedata dal profumo
sazia sarà l’anima mia breve

Sola sfiderà la morte
rinchiusa in una teca
dai millenari...  leggi...

Antonella Borghini Anto Bee

Antonella Borghini  Anto Bee
 Le sue poesie

La sua poesia preferita:
 
I gabbiani di Galway (06/07/2010)

La prima poesia pubblicata:
 
Ho visto un uomo (05/03/2008)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Come sognare (10/07/2023)

Antonella Borghini Anto Bee vi consiglia:
 I gabbiani di Galway (06/07/2010)
 Il vento di E’riu (18/07/2008)
 Bella è l’estate che muore (28/08/2010)

La poesia più letta:
 
Mal d’Africa (03/02/2011, 11320 letture)

Antonella Borghini Anto Bee ha 1 poesia nell'Albo d'oro.

Leggi la biografia di Antonella Borghini Anto Bee!

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Considerazione dell'autore
«leggendo i vostri commenti, molto graditi, mi sono resa conto che forse è una delle poche volte che un testamento... commuove e lascia tutti soddisfatti!

Grazie ancora ...
»
Inserita il 02/09/2008  

Antonella Borghini Anto Bee

Testamento

Riflessioni
Nell'attimo supremo è civile
ed altresì morale
lasciare gli organi a chi spera
in una nuova vita
ma datosi evidente
che in quel frangente
non potrò essere presente
ho pensato
senza esser nemmen tanto originale
ma in lucida coerenza
di scrivere qualcosa che di me rimanga
dopo la dipartenza

Così è che regalo
il mio sguardo innamorato
a chi non l'ha gradito
e inseguendo facili chimere
accartocciato
l'ha gettato

Il sorriso e la risata
a chi preso dalla tasca
nemmeno troppo vuota
ha smarrito il vero senso della vita

I miei silenzi
a tutti quelli
che dan fiato alle parole
senza mai pensare
se a chi ascolta
con esse
si può far male

Le mie carezze
tante Vi assicuro
al volto di quei bimbi
che subiscono gli insulti
dalle laide mani degli adulti

Potrei lasciare
tutta la forza che ogni libro
m'ha insegnato
a chi
per debolezza od ignoranza
non sa difendersi dall'arroganza
e a capo chino
ne subisce la violenza

vediamo...
non credo di aver molto più da dare

Potrei il coraggio
ma lo vorrei tenere
per dire addio
alle persone care

Tolleranza e comprensione
a chi si ferma all'apparenza
e che con esse scenda oltre
fino alla vera umana essenza

Libero i miei sogni mancati
affinché chi non sa sognare
li faccia suoi
e finalmente
anche per me
li possa realizzare

La vita tutta lascio
ai miei figli
- motore principale di ogni mio andare -
affinché imparino
da ogni mio errore
a non sbagliare

A chi con me ha diviso
la gioia dell'amore
lascio i ricordi senza malinconia
segnati nel cielo della notte
così che seguendo quella mappa astrale
mi possa senza fine
ritrovare

Per ultimo
lascio il dito medio alzato
a tutti quelli
che se lo sono meritato!


Antonella Borghini Anto Bee 31/08/2008 10:12| 9| 35

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

Nota dell'autore:
«mi sono svegliata così... leggetela con un sorriso!»


 

Commenti sulla poesia Commenti di altri autori:

«quando ho letto la prima strofa un tuffo al cuore... qualcuna da 3 mesi vede con gli occhi di mio Fratello... mi hai commossa... daccordissima con te in tutto il resto... MOLTO MOLTO PIACIUTA! !»
Chiaraluna FiorellaGiovannelli (31/08/2008) Modifica questo commento

«Molto bella e importante poesia, scritta col cuore e con la mente, gazie di tutte quelle grazie da dispensare ti auguro di non averne mai bisogno, a chi ti ha disprezzato dico che non ti merita ma nenche un unghia gli lascerei, i sogni li terrei nel senso li vorrei vedere, per capire quanto peso umano c'è, del resto sei tua e la tua famiglia (tuoi figli) ne deve essere fiera. Con la parte finale che è di una finezza l'approvo e appoggio, come si dice a Roma.
Penso che nessun uomo abbia saputo vedere oltre i tuoi occhi, ma noi possiamo almeno leggere quello che ci dice il tuo cuore, grazie.»
mp47pasquino (31/08/2008) Modifica questo commento

«Non avendo letto ancora l'argomento leggendo i primi sei versi ho pensato che doveva essere una poesia inserita nel Sociale ricredendomi poi. Sembrerebbe quasi una filastrocca, ma con un contenuto molto molto profondo con una chiusa che ... ci vuole poco a capire.»
Club ScrivereBerta Biagini (31/08/2008) Modifica questo commento

«Una ballata, ironica, ma non troppo... versi che cercano spesso la rima, e scorrono veloci, piacevolissimi. Molto gradita!»
Club ScriverePaolo Ursaia (31/08/2008) Modifica questo commento

«Poesia che anche nella sua ironia da i brividi. Davvero ben scritta con eleganza e talento! Fantastica la chiusa! BRAVAAAA!»
Josy (31/08/2008) Modifica questo commento

«Di piacevole lettura ma con contenuti di spessore! Molto abbiamo da riflettere leggendo questi versi, Veramente»
Maria Gabriella Trevisan (31/08/2008) Modifica questo commento

«devo dire che ti sei svegliata benissimo, è semplicemente bellissima, mi ha fatto commuovere, mi ha fatto sorridere... anche io mi unisco a te e lascio il dito medio alzato... a tutte quelle persone che mi hanno sempre giudicato senza capire un bel niente di me. questa chiusa è spettacolare... brava sicuramente da segnalare agli altri autori leggetela!»
Danielinagranata (31/08/2008) Modifica questo commento

«Volevo prenotarmi per le cose da acciuffare al volo di questo testamento:

prendo subito i suoi occhi da favola
colmi di parole buone che saziano il cuore
prendo il sorriso perché mi dia allegria
prendo quei silenzi colmi di carezze
prendo anche i silenzi di disapprovazione
per farne esercitazione
prendo la bontà e la dolcezza
di saper cullare a distanza
prendo anche un pizzico di coraggio
che di quello non ve n'è mai troppo
i sogni li lascio perché son suoi
ma proverò ad imitarli
per il dito alzato meglio evitare... vha...

Prenderei tutta te stessa in un'unica soluzione
Ti ho già racchiusa nel mio cuore per farti sentire come batte per te.

...»
AnnamariaMilazzo lightdark (31/08/2008) Modifica questo commento

«Cara amica... questa non è una poesia è un monumento... scritto con una dolcezza, una tranquillità. una pacatezza, una simpatia, un sentimento immensi, autentici, coinvolgenti ...impossibile, leggendola, non condividere, non commuoversi, non sorridere... impossibile non innamorarsi di una poesia così...»
Fippo2 (31/08/2008) Modifica questo commento

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Riflessioni
No
Vecchio
In nessun luogo
Il mare è una tomba senza epitaffio
Che poi vedrai partire
Cura della luce
Terre rosse
Saggezza
Vorrei cambiare
In questo Agosto caliginoso e languido
Melissa
Stasera
Se avesse un nome
Che della Vita la vita si è dimenticata
Niente è mio
Io di mestiere sogno
Scirocco
Col bivio stretto all’indice
Senza titolo
Tutto quello che ora siete
Kintsukuroi
L'Abissale
Spirali di Luna Calante
Archetipo
L'anima non ha poeta
(mia) fascinosa cima
Una tenera primavera di foglia
Solitarie estasi
Come alla Primavera le Primizie
Intenti
De quoi écrire?
Riflessione
Intruglio fumoso
Eristica- Il Talismano
Alle parole perse
Il freddo intrappolatore
Senza titolo
Tu con me a scegliere le stelle
Immaginifico interrotto
Empatia percettiva
Smemorata dalle parole al nome
Naturalmente mutevole
Al teatro della luna
C’è una bellezza che mi sfugge
Lauto pasto per gli uccelli neri
Canneto
Lune sovrane di notti vagabonde
Il passante
Capita
Dovrei scrivere in terza persona
Baratto
Silenzi di suoni sconosciuti
Come al crocevia dei sassi
Il mattino
A mia madre
Legame antico
Ouroboros
Pastis
M'avrebbe morta il tempo?
Stellata fronte
Niente più del silenzio sa parlare
Si migra fra nidi di prede e bisbigli di carezze
Opus incertum
Lanterne senza stoppino
Si lasciano morire le parole
Luccicanza
Risalgo immemore dalla memoria
No soltanto quando
Immagin'azione
Voglio la speranza
Del mio cielo
Sulla disillusione che si trasforma in saggezza
Sai
Relatività
Dopo tre giorni di uragano e tre di sole
Tra le dita
False prospettive
Finisce come un topo in bocca al gatto
Immobile e senza tempo
Occhi verdi e verdi spighe
Rosso come un filo d'erba
Un altro Aprile
Resa
Come acqua versata nel bicchiere
La voce degli amanti
Alla fine il pianto
Il cigno e la madreselva
D'amor maturo ed altre cose
La raccoglitrice di fiori
Anima mundi
Di quando avrei cambiato nome
Di labbra tinte scure dalle more
Purpurea malerba
Naviganti immoti
Coro muto
Quien sabe
Inettitudine alla vita
La vecchia merla
Saturnalia
Ubbidiente al canto delle sirene
Alla ninfea fiorita sull’acquitrino
Effetti di ridondanza sferica
Duna
Dai vetri
Immagine e somiglianza
Come posso pensarvi
Gelosa mente
Api di serra
Saggezza
L’ultima stella che cede al mattino
Le carte parlanti
Non mi piace l’effetto placebo
Finisterre
Meglio tenere in tasca le mani ed i pensieri
Donne d'Italia
Il mio Melo
Ho visto
L’attesa
Dove si nasconde la coscienza
La vita pretende armi affilate e non sorrisi
Mai cogliere una rosa
Instabili variabili
La foglia
I libri parlano muti
Merigge
Il gesto del baciare
La mia gemella se ne è andata
Ventuno grammi
Quelli che non sanno chiedere
Sabbia
La perfezione del difetto
Se mai
Ai piedi del mondo nuovo
Ora so
Sono i miei piedi che non sanno
La siepe
Malinconia
Ci sono strida di Sferraglianti Treni
Carpe diem
Tu che mi ascolti
Erano pagine di un libro
No
Elucubrazioni
Perché mi accorgo che morire adesso non serve
L'immagine mobile dell'eternità
Canto di sirene
Parole che suonano di monete false
La vita umana non è altro che un gioco della follia
Malati di rumore
Signora Alda Merini
Sulle strade di Kabul
Come lente
Avrà ragione il tempo
E di nuovo è la notte
Verbo
Errando
Felicità
Stoltezza
Vivere a tratti
D'amore e fedeltà
degli dei innamorati
Banalità
D’increduli domande
Di mille canzoni
Mio malgrado
Testamento
Impulso
Parole mute
Cervia
Frammenti

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