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Antonella Borghini Anto Bee
La sua poesia preferita:
I gabbiani di Galway
L’improbabile luce della notte d’Irlanda
ti costringe a sentire quel becero urlare
ascolta
li senti parlare di An Life e del Vento del Nord
del cielo
che balbettando corre di pioggia
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Antonella Borghini Anto Bee
La porta della vita
Morte
Fuggite dai mie seni smunti
nutrimento dei suicidi
unici figli a me riconoscenti
Voi che inorridite
ad ogni mio sospiro
sapeste quanto forte
è il materno desiderio
di stringervi al mio seno
e quanto il vostro non capire
per me
sia fonte di dolore
Vi sono Madre
tanto quanto Lei
siamo le facce
della vostra sorte
A me chiamate
Signora delle Tenebre
La Morte
e a lei che danza
e vi prospetta frutti
che non mantiene
di certo non a tutti
falsa e giocatrice
con le vostre aspirazioni
la chiamate Vita
e al suo seno vi nutrite
Entrambe madri siamo
della vostra sofferenza
ma a me che nulla ho mai negato
di ciò che vi ho promesso
mi rinnegate
come fossi io
il male stesso
Sono l'incognita di un futuro incerto
ma che certezza ha per Voi la Vita
se non il lusingar sé stessa
Dentro di voi c'è ogni soluzione
Io sono giusta
e son per tutti uguale
Lei v'illude d'essere immortale
io m'accontento
di star con voi l'istante
che porta alla saggezza
insegnandovi materna
della vostra temporaneità
l'effimera bellezza
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Commenti di altri autori:
«qualcuno avrebbe potuto scrivere un intero tomo di filosofiche elucubrazioni per dire ciò che, con icastica verità,questa lirica ha saputo dirci in pochi versi di poesia»
«ogni tua poesia è impostata su temi importanti. questa è stupenda davvero. ne apprezzo il contenuto e senza tema di esser smentito affermo che si tratta di una poesia eccelsa. Complimenti. fiocco e segnalazione»
«un testo che m'ha preso e convinto dalla prima all'ultima parola... sia per la stesura che per il senso dato... condivido e apprezzo senza indugio e faccio i miei complimenti all'autrice... cià*»
«una grande verità racchiusa in una poesia davvero bella. bello è soprattutto lo spunto, di far parlare la Morte, lei che è "giusta" in confronto alla vita. tema sicuramente non nuovo ma sviluppato con alcuni spunti di originalità che ho apprezzato. non mi piace però il modo in cui sono spezzati i versi: alcuno molto lunghi (il 5o verso in special modo), alcuni molto brevi, senza un motivo tematico o stilistico particolare, forse lasciati un po' al caso; una più attenta ripartizione dei versi secondo me ne avrebbe fatto un componimento davvero di alto livello.»
«La morte, voce dissonante nella mente dell'uomo, sussurro costante - e voi che inorridite ad ogni mio sospiro - rende l'animo umano di fronte a quest'attimo d'eternità a cui tutti, nessuno escluso, siamo chiamati; - A me chiamate Signora delle Tenebre - si, da sempre è la notte, l'oscurità la connotazione dell'estremo passaggio, ma forse soltanto, la mancanza di certezze - Sono l'incognita di un futuro incerto - che da la sensazione di cosa aspettarsi, ma certamente è questo il verso che riassume tutto - solo l'istante che conduce alla saggezza - è la base di saggezza e spiritualità evoluta, ovvero infine, svestita la carne, solo l'essenzialità dell'essere, resta come entità immortale, sfrondato di ogni inutile mortalità.»